La via delle Acque

La via degli acquedotti. E’ così chiamato l’odierno itinerario che segue l’intero sviluppo dei due acquedotti i quali partendo dal monte Pisano ancor oggi portano le sue acque l’uno a Pisa e l’altro a Lucca, essi sono indipendenti fra loro ma vengono accomunati per la medesima funzione, per la via degli acquedotti in pratica si intende quindi il cammino da una città all’altra, seguendo dapprima uno dei due acquedotti passando quindi dal monte e andando a seguire il successivo fino all’altra città, resta a noi scegliere il senso di percorrenza, da Pisa a Lucca o viceversa.
Via delle acque, da Asciano salita in campo di croce
L’intero percorso anche se molto semplice e gradevole è di una certa difficoltà visto il chilometraggio (poco più di 20km) e per il dislivello totale a cui andiamo incontro (circa 800mt), nonché le poche relative difficolta tecniche e orientative che non ci consentono propriamente di prendere sottogamba l’escursione, sarà un’uscita che prende gran parte della giornata, in cui si deve pensare ad un adeguata attrezzatura (scarpe, vestiti) e ad una adeguata alimentazione.
Via delle acque, da campo di croce a Vorno
Le parti di partenza e di arrivo sono rispettivamente semplici e senza difficoltà partendo e arrivando in piano lungo le ciclabili rispettivamente dell’acquedotto Mediceo (lato Pisano) e dell’acquedotto del Nottolini (lato Lucchese, appena meno ciclabile e più passeggiabile se non altro per il cavalcavia sull’autostrada”), discorso a parte per quanto riguarda il tratto passante sul monte dato semplicemente dal fatto che il percorso si snoda utilizzando tratti di diversi sentieri o strade presenti, niente di difficile ma è necessario sapere dove si sta andando, in questo ci viene in aiuto la tecnologia dandoci una grossa mano, mi riferisco in particolare all’app “Avenza” (segui indicazioni) grazie alla quale ci possiamo muovere con facilità perché essendo georeferenziata ci fa vedere direttamente sulla mappa dei Monti Pisani (scaricabile gratuitamente) dove siamo esattamente il che rende molto leggibile la strada da seguire.
Via delle acque, da Vorno al Nottolini
Comunque sia nel dettaglio il percorso sul monte è questo, riferendosi al lato Pisano, da Asciano, saliamo direzione valle delle fonti, oltrepassiamo il cisternone, al bivio a sx sul ponte per Mirteto proseguiamo invece dritti sulla sponda dx del ruscello (119), arriviamo alla scarpa d’Orlando, prendiamo a dx (117) verso casa della guardia, da qua in leggera discesa ci innestiamo sulla via Tobler che percorriamo agevolmente in leggera salita fino a campo di Croce, dove all’opposto di dove siamo arrivati prendiamo in discesa il sentiero 124 con il quale arriviamo direttamente giù a Vorno, qua lungo la strada asfaltata di paese e mappa alla mano andiamo a cercare, dapprima salendo via di valle, il sentiero 128 che ci porta quindi direttamente alle Parole d’oro (omologo Lucchese della valle delle fonti), da qui scendendo un altro poco verso il piano dovremmo poi vedere sulla sinistra il sentiero che porta all’inizio lato monte dell’acquedotto del Nottolini. Ovvio che partendo dalla parte Lucchese, per quanto riguarda la percorrenza montana è da intendersi inversa.
Molto frequentata è la parte ciclabile che da Pisa arriva ad Asciano, brevemente “i condotti”, una felice realtà che negli anni si è affermata come percorso vita ovvero come soluzione per fare una salutare passeggiata, un giro in bicicletta o una corsa nella campagna su sede dedicata e senza mezzi a motore, venendo frequentata giornalmente da decine di persone per appunto i più vari motivi di utilizzo, collegamento, svago, sport.
L’acquedotto Mediceo
Il percorso è lineare e si sviluppa da Asciano fino in Pisa per una lunghezza di 5,5km circa sempre costeggiando i condotti, il fondo e la larghezza variano dal marciapiede in Don Bosco, allo sterrato compatto con larghezza variabile (poco più di un sentiero), alla vecchia strada asfaltata dei condotti (2km).
A Pisa si inizia il percorso a lato del parco antistante la casa circondariale di Don Bosco, da qui attraversiamo dapprima il quartiere di Pratale, quindi entrando nel comune di San Giuliano Terme si costeggia il quartiere la Fontina per poi lasciare il centro abitato di Ghezzano e attraversare tutte le campagne della bonifica di Asciano per arrivare a quest’ultimo paese.
Circa a metà del tracciato si trova un area di sosta ombreggiata da alberi di alto fusto attrezzata con tavolini, sono presenti anche dei provvidenziali punti acqua, delle rastrelliere per biciclette e la prima postazione di soccorso con defibrillatore a disposizione in caso di bisogno (speriamo di no!)

Per quanto riguarda il lato costeggiante il “Nottolini” quindi dalla parte Lucchese a San Quirico, il percorso prende corpo poco sotto il parco delle Parole d’oro, ottimo esempio di ingegneria idraulica e di regimentazione delle acque provenienti dal monte ancora ben tenuto e assai frequentato nelle belle giornate per una semplice passeggiata come per un tranquillo pic-nic sui prati che vi si possono trovare (il nome è dovuto alle parole scolpite sul ponte principale che una volta erano dipinte di color oro).
L’acquedotto propriamente detto inizia da una costruzione circolare dal tetto a cupola, si caratterizza fin da subito per un discreto sviluppo in altezza e quindi anche degli slanciati archi, alla sua base sul lato ovest viene affiancato da un percorso che anche se perfettamente percorribile si alterna fra, a volte poco più che un sentiero, oppure una carrabile o ancora una strada bianca sterrata, su tragitto attraversiamo due ponti pedonali su dei modesti corsi d’acqua e un cavalcavia che ci permette di attraversare l’autostrada A11, anch’esso è un bel percorso attraversante le campagne Lucchesi e in circa 3km arriviamo al restaurando bel tempietto nel quartiere di San Concordio nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di Lucca.

L’acquedotto Lucchese