A pochi chilometri da Pisa, ai piedi del Monte Pisano, si trova Calci, al centro della Val Graziosa, la più ampia vallata sul versante meridionale dei Monti Pisani.
La Vallata si presenta come un anfiteatro, e sulle sue pendici raccoglie in maniera variamente disposti, i borghi che nel loro insieme costituiscono Calci. L’origine del nome “Calci” proviene dal latino calx, calcis ovvero calce, molto presente e disponibile nelle cave di pietra che si potevano trovare nella zona pedemontana e lungo le pendici dei monti. In base alle documentazioni di epoca romana, lucus calci è la primitiva definizione del nucleo abitato, questo periodo si colloca nell’epoca dell’industria calcarea. L’antico borgo sorse al centro della conca formata dalla dolce vallata, caratterizzata dalla presenza di casolari, corti, romitori, conventi, chiese negli oliveti, e selve di Castagni. Più tardi Calci sarà un paese di molini ed opifici. Queste costruzioni si sono sviluppate prevalentemente lungo il corso di due torrenti e dei loro affluenti, sfruttando cosi l’acqua come forza lavoro (questa attività era chiamata Arte Bianca e come facilmente si deduce era una delle più importanti del paese, oltre a questa vi era l’arte della lana, che forniva una pregiata produzione tessile, arti minori erano la concia delle pelli, la raccolta della mortella, e ultima ma non per importanza, anzi, l’olivicultura, che forniva dell’olio finissimo, per il quale Calci era famoso, e lo è ancora ai giorni nostri, infatti Calci è sulla strada dell’olio), e facendo diventare Calci un paese prospero, ricco e pieno di opportunità di lavoro, tanto da divenire presto l’industria di Pisa, dominato dal Castello del Vescovo Pisano feudatario della Valle. Nel Medioevo Calci aveva una vita civica organizzata in una istituzione comunale formata da sei consoli, rappresentanti delegati di altre comunità del territorio Calcesano, che dal monte arrivava fino a Caprona. In quest’epoca i boschi delle sue valli erano protetti da leggi molto severe, destinati come erano, sottoforma di legname ai cantieri Navali della Repubblica di Pisa. Calci fù spesso coinvolto, con la fortezza della Verruca, nelle violente e sanguinose, alterne sorti della lunga guerra tra Firenze e Pisa, e fedelissimo alla Repubblica Pisana, con essa cadde all’inizio del XVI secolo sotto il dominio fiorentino, nella sconfitta, per punizione, non gli venne riconosciuto il diritto all’autonomia comunale, e venne accorpato alle comunità di Vicopisano. Più di due secoli dopo, fu distaccato da Vicopisano e riunito a Pisa, fino al 1867 anno in cui i Calcesani chiesero, con esito positivo, al governo di Vittorio Emanuele I la separazione dalla comunità di Pisa, e la possibilità di erigersi in comune autonomo. Con l’avvento della nuova industria, questo tipo di attività perse interesse, fermando pian piano, una dopo l’altra tutte le attività molitorie, era la fine dell XX secolo. La Val Graziosa, una grande vallata, la maggior parte di essa ancor oggi immersa in una rigogliosa natura, caratterizzata da scorci e panorami bellissimi e particolari, davanti ai quali non fatichiamo a comprendere come alcuni religiosi di ogni epoca, abbiano visto il manifestarsi del Signore in questi angoli di natura strepitosa, ..divina. Infatti gia nel tardo medioevo gli eremiti Santi Jacopo e Verano alla Costa d’acqua e Sant’Alessandro, vivevano nell’ombra dei boschi e nelle spelonche della Verruca. La Santità di questi Eremi ebbe cosi vasta risonanza e si può presumere che Bernardo da Chiaravalle abbia visitato questi luoghi nel corso di un suo soggiorno, per il Sinodo del 1135, a Pisa. Fino ad allora la vita gravitava intorno alle chiese di S. Maria a Villarada, chiesa madre oggi non più esistente, e la chiesa di S. Andrea a Lama. Fra il 1080 ed il 1111, epoca del Vescovo Daiberto, fù costruita la grande Pieve Romanica, e vi furono deposte le spoglie del Santo Patrono Ermolao Martire. Al centro della vallata, non molto lontano dal paese, troviamo la Certosa di Calci, la sua costruzione è risalente al XIV sec., ma restaurata ed in parte ricostruita tra il XVII e il XVIII secolo, si sviluppa in un complesso formato dal monastero monumentale fra i più belli e grandi d’Italia, ed altri monasteri e cenobi, la foresteria, la chiesa, e i chiostri. Dicesi che la certosa abbia valso alla valle il nome di Valgraziosa, cioè piena di Grazia. Attualmente Calci è un centro agricolo, raccolto intorno alla Pieve dei SS. Giovanni ed Ermolao, nella parte bassa inserito e circondato da terrazzamenti di olivo, , mentre nella parte alta, dominata dal Monte Serra di 918 mt., ricoperta di pinete e castagneti. Dall’alto possiamo ammirare panorami incantevoli che vanno dalla città di Pisa, distante 9 km., all’Arcipelago Toscano.
Per maggiori informazioni e notizie sul luogo visitate: www.comune.calci.pi.it – wikipedia.org/wiki/Calci